L’EPILESSIA

 

Il termine EPILESSIA viene dal greco “epilambanein” e significa ESSERE COLTI DI SORPRESA. E’ la malattia neurologica più diffusa al mondo. Ne soffrono 6 milioni di persone in Europa e circa 65 nel mondo tanto che è stata riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come malattia ‘sociale’. Non conosce differenze di genere, razziali e sociali e può manifestarsi a qualsiasi età.
Ne esistono svariate forme ed è impossibile descriverle tutte. Non è una malattia contagiosa né è una patologia psichiatrica. Si presenta con scariche eccessive di un gruppo di cellule cerebrali, i neuroni.

Durante una crisi epilettica si verifica un “corto circuito” del tessuto nervoso cerebrale che causa un’alterazione involontaria del movimento e dello stato di coscienza. In genere, le crisi epilettiche in sé non sono pericolose per la vita di un soggetto, ( a meno che non si verifichino nel corso di attività rischiose come arrampicarsi; fare attività in acqua senza essere sorvegliati; guidare l’auto); ma possono diventarlo se si ripetono a distanza di pochi minuti l’una dall’altra e/o durano più di 5-10 minuti.

Le terapie attuali agiscono sulle crisi con l’obiettivo di prevenirle, ridurle o consentire alla persona con epilessia di controllarle e di avere una buona qualità di vita, ma non sulle cause dell’epilessia, i cui meccanismi restano per altro ancora ignoti. Circa il 70% delle persone con epilessia può condurre una vita normale assumendo regolarmente i farmaci; ma il restante circa 30% è affetto da epilessie refrattarie ai trattamenti, cioè farmacoresistenti e spesso non riescono a trarre beneficio neanche da altre strategie terapeutiche.

Ciò che genera ansia ed insicurezza nel paziente e nei suoi familiari è l’imprevedibilità delle crisi, che si presentano all’improvviso ed hanno la tendenza a ripetersi nel tempo. Si vive nel timore che la crisi sopraggiunga nel momento meno opportuno. Si teme il giudizio degli altri e spesso il familiare impone eccessiva preoccupazione al paziente. Il grande epilettologo statunitense W.G.Lennox sosteneva che i soggetti con epilessia soffrono più a causa dell’atteggiamento che la gente ha nei loro confronti che non a causa della malattia stessa. E’ importante perciò diffondere una corretta informazione sull’epilessia per combattere le restrizioni e i pregiudizi posti in atto in ambito sociale nei confronti delle persone affette da questa malattia.